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mer 10 apr

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Dueville

Se solo fossi un orso

mercoledì 10 aprile ore 20,45 giovedì 11 aprile ore 15,30 e 20,45 giovedì pomeriggio biglietto unico 3 euro

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Se solo fossi un orso
Se solo fossi un orso

Orario & Sede

10 apr 2024, 19:00 – 11 apr 2024, 23:00

Dueville, Via Dante, 30, 36031 Dueville VI, Italia

Info sull'evento

Regia di Zoljargal Purevdash. Interpreti: Battsooj Uurtsaikh, Nominjiguur Tsend, Tuguldur Batsaikhan, Batmandakh Batchuluun. Titolo internazionale: If Only I Could Hibernate. Genere Drammatico, - Mongolia, Francia, Svizzera, Qatar, 2023, durata 96 minuti.

Sinossi

Uzii è un giovane studente che ha tutte le doti per partecipare a un concorso sulla Fisica che gli consentirebbe di ottenere una borsa di studio per frequentare l'università. La sua però è una famiglia che vive sotto la soglia di povertà alla periferia di Ulan Bator. C'è una madre che vorrebbe tornare nella campagna che ha lasciato e dei fratelli minori di cui prendersi cura.

Recensione

Un'opera prima di una regista che offre uno spaccato della società della Mongolia che non manca di portarne in luce le contraddizioni.

La yurta è la tradizionale abitazione della popolazione nomade della Mongolia. Nelle rare opere a sfondo etnografico che giungono sui nostri schermi siamo stati abituati a conoscerla come luogo quasi simbolico in cui si conserva e perpetua la tradizione. In questo film, girato nella capitale, questa caratteristica abitazione diventa segno di un inurbamento privo di qualsiasi pianificazione sociale destinato a creare solo disagio. La famiglia di Uzii (il padre è morto e ci sono tre fratelli più piccoli) vive sotto la soglia di povertà anche perché la madre non è riuscita, come si dice con una formula ormai un po' vuota, ad elaborare il lutto e non si ritrova né nella grande città né nella campagna a cui decide di fare ritorno. Zoljargal Purevedash ci mostra una società che spinge una parte dei suoi membri ad uno sdoppiamento esistenziale che può condurre alla più totale perdita di speranza. Uzii frequenta una scuola in cui la divisa è impeccabile e in cui apparentemente si è tutti uguali. Anzi, si può essere così diversi al punto da eccellere in una materia grazie anche, se ne osservi il comportamento, ad un insegnante che ama la propria materia e crede nella possibile emancipazione attraverso di essa. Però poi nella propria abitazione finiscono con il mancare i beni essenziali e il rischio di imboccare strade non legali si affaccia con tentazioni allettanti. La scena in cui i servizi sociali si presentano con una nuova attrezzatura per il riscaldamento (il tema dell'inquinamento urbano non viene sottaciuto) per poi scoprire che nella yurta non c'è carbone e che la corrente elettrica necessaria per farla partire è stata tagliata per morosità, è emblematica. Perché dopo aver compiuto strettamente il loro dovere ed avere annunciato una imminente distribuzione di riso da un'istituzione ecclesiastica caritatevole null'altro sembra interessarli.

Ecco allora che la battuta del titolo originale "If I Only Could Hibernate", con tutta la sua significatività legata al desiderio di un'uscita seppur temporanea dal vivere sociale, non viene affidata al protagonista ma a un fratello minore già in fondo consapevole non solo del rigore del clima ma soprattutto di quello di un mondo che non sa guardare agli ultimi se non con sussidi che non aiutano a trasformare radicalmente la loro condizione. Potrebbero riuscirci le doti di chi ama lo studio e affronta con passione un mondo complesso come quello della Fisica. Lo sguardo in macchina che Uzii riserva allo spettatore a un certo punto del film interroga i responsabili politici della Mongolia ma, fatte le dovute proporzioni e considerate le differenze, va oltre i confini nazionali per estendersi a tutte le società in cui di fatto gli ostacoli frapposti a chi avrebbe le carte in regola per emergere non sono trascurabili.

Giancarlo Zappoli, www.mymovies.it

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